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Come Diventare Coach per Essere un’Imprenditrice Migliore!

Biz Academy Team

Diventare coach: la chiamano la professione del futuro e può diventare uno sbocco lavorativo pieno di soddisfazioni.

Può portare la tua carriera o business attuali alle stelle e, anche se sta diventando molto comune, non può essere improvvisato. 

Naturalmente sto parlando del coaching, una professione sempre più richiesta sia dai privati che dalle aziende, tanto da essere stata definita la professione del domani. 

Anche se diventare coach non è il tuo obiettivo, acquisire le skills di un coach può rivelarsi prezioso per affrontare qualsiasi situazione professionale o personale.

Potresti essere una manager coach, un avvocato coach, una marketer coach, un’imprenditrice coach o magari la coach di tuo figlio.

Anche per questo, la puntata di questa settimana vede come ospite Lucia Giovannini. Coach e formatrice di Coach da oltre 30 anni, e definita dai media come la Luise Hay Italiana, Lucia è autrice di Bestseller tradotti in oltre 8 lingue che hanno aiutato migliaia di persone nel mondo a vivere meglio.

Nelle prossime righe scoprirai alcune idee chiave della puntata di ImpactGirl, in particolare:

  • Perché diventare coach può aiutarti a prescindere dal fatto che tu voglia o meno farlo come lavoro
  • Mental coach, Health coach, High performance coach, EI coach, Business Coach, Mamme Coach… come scegliere quale coach diventare (o con quale coach lavorare ) e cosa cambia tra tutti questi approcci. La risposta potrebbe sorprenderti…
  • La sfida più subdola che come aspirante coach potresti ritrovarti ad affrontare (e come riuscirci)
  • Qual è la formazione necessaria (e davvero affidabile) per diventare coach?
  • 3 domande di self coaching che ti possono aiutare di fronte a un momento di difficoltà

Diventare coach = investire nella tua vita, non solo nella tua formazione.

Nel campo del coaching, come peraltro anche nel campo del marketing, ormai ci sono pseudo esperti che nascono come funghi, magari persone che (con tutte le buone intenzioni, per carità) hanno fatto un corso di una settimana, che hanno letto un po’ di libri o che comunque non hanno avuto la possibilità di lavorare su di sé, di applicare queste cose, di sperimentarle prima di passarli ad altri, e questa è la cosa più importante da prendere in considerazione.

L’immediatezza della cultura digitale ci ha un po’ illusi dell’idea che quando leggiamo qualcosa, guardiamo un video, ascoltiamo un esperto e comprendiamo quello che dice a livello intellettivo, razionale, teorico, allora abbiamo il diritto di poterlo trasmettere… ma non è così!

Un Coach abile (a prescindere dal fatto che lo faccia o meno per lavoro) deve riuscire a trasmettere chi è, non solo quello che sa. E solo quando questi 2 mondi convergono può riuscire ad avere un reale impatto sulle persone con cui interagisce.

A prescindere che siamo noi a lavorare come coach o a voler diventare coach, o che ne stiamo cercando uno che ci supporti, quindi, facciamo molta attenzione a cercare quel qualcuno, o a diventare quel qualcuno che investa non solo nella sua formazione, ma anche in quella che è la sua vita, perché quando si trasmettono concetti che diventano elementi chiave per la relazione che ogni persona ha con se stessa, può diventare davvero rischioso fare la scelta sbagliata.

Perché diventare coach è utile anche se non lo fai di mestiere

Facciamo un piccolo passo indietro e sfatiamo un mito che ti preclude una preziosa opportunità: l’idea che diventare coach sia utile solo a chi vuole farlo per lavoro. Diventare coach, significa acquisire le capacità di intelligenza emotiva, le capacità di relazionarti con gli altri, di vedere la struttura invisibile che c’è dietro ogni comunicazione (con te stessa e gli altri). La capacità di approcciarti agli altri parlando la loro di lingua e non solo la tua.

Le persone hanno modalità diverse di interpretare la realtà, di introiettarla, di comunicarla, un po’ come parlassimo lingue diverse: diventare coach significa acquisire la capacità di parlare mille lingue diverse, quindi di relazionarsi con gli altri in maniera molto più efficace, si tratti di tuo marito, i tuoi figli, i tuoi collaboratori o i tuoi clienti.

Sono molte le ragazze che si sono iscritte a LUCE® che non volevano fare le coach di lavoro, ma l’hanno utilizzato proprio per le loro relazioni personali, hanno guarito la relazione con la madre, la relazione con i figli per esempio, ragazzi adolescenti che quasi non parlavano più con i propri genitori.

Diventare coach ti aiuterà a capire cosa è successo nella comunicazione e che lingua hai bisogno di parlare, che cosa è successo, diciamo, all’interno dell’altra persona, nella percezione dell’altra persona e come fare le domande giuste per trovare delle soluzioni insieme, perché un altro aspetto fondamentale, diciamo, se vogliamo, lo strumento principale del coaching e del coach sono le DOMANDE.

Tra l’altro, su questo fatto del sapere fare domande, sono state fatte ultimamente un sacco di ricerche, anche grandi università come Harvard o Yale. E sembra che anche a livello business (o qualunque lavoro uno faccia), chi ha più successo, è chi ha la capacità di fare le domande giuste.

Mental coach, Life coach, Wellness coach, High performance coach: sono mondi che richiedono formazione diversa?

In realtà tutte queste classificazioni, sono solo questione di posizionamento e marketing, perché il coaching è uno, fine.

Poi, sicuramente, magari, che cosa succede? Succede che ogni coach ha una preferenza per una nicchia, quindi non so, magari… ti piace l’idea di lavorare con le donne che stanno attraversando la menopausa, oppure non so con le neo-mamme oppure con gli adolescenti oppure con gli sportivi, con le donne manager e allora in qualche modo ti specializzi e cominci a rivolgerti a quella nicchia specifica.

Di fatto però le skills le capacità che diventare coach ti offre, sono sempre quelle! Anche un coach non è un’esperta di contenuti, ma un’esperta di processi: io posso avere come coachee, un neurochirurgo o un avvocato, ma non per questo essere io una neurochirurga ne è un avvocato.

Perché diventare coach significa diventare esperta di processi mentali, applicabili in ogni situazione.

La sfida più subdola che diventare coach ti porterà ad affrontare (e come riuscirci con successo).

L’ego sarà sempre in agguato, e tu dovrai essere pronta!

Per ego intendo dire la sensazione di essere già arrivati. L’ego è quello che ti fa smettere di lavorare su di te pensando che tu non ne hai più bisogno, ti dà un senso di importanza, di avere sempre ragione, ecc. E il rischio è poi di arrivare a, come dire, diventare coach con l’attenzione più rivolta a te che a gli altri, più rivolta al tuo senso di importanza, che rivolta ad aiutare agli altri.

L’antidoto è ricordarsi che diventare coach non è mai a proposito di te.

Tu sei solo un tramite, un mezzo per aiutare chi hai davanti a riscoprire la sua forza. Sei semplicemente uno strumento, uno sherpa, no? È la persona che scala la montagna, che arriva in cima e tutta la gloria è sua, non tua.

Più ci ricordiamo questo, più togliamo di mezzo il nostro senso di auto-importanza, meglio è!

Se vuoi diventare coach: LUCE® riapre le porte e aspetta solo te

Se sei curiosa di scoprire di più sulla professione di coach, o semplicemente vuoi sviluppare le tue abilità di comunicazione e leadership da applicare alla vita personale come al lavoro, LUCE® potrebbe essere la scelta che stavi cercando.

Ormai sai che se promuovo qualcosa, lo faccio perché è creato da qualcuno di cui mi fido ciecamente, e allora lascia che ti dica almeno 2 ragioni per cui mi fido ciecamente di LUCE®.

  1. Con più di 500 coach formati negli ultimi 20 anni, LUCE® è l’unico master in neurosemantica in Italia, che unisce neuroscienze, psicologia trans-personale, coaching evolutivo, e psicologia della self actualisation.
  2. Lucia Giovannini e Nicola Riva applicano su loro stessi tutto quello che insegnano (li ho visti all’opera con i miei occhi 👀). È davvero difficile trovare una coppia che insegna su un piano di parità uomo-donna e che metta in pratica quotidianamente quello che trasmette ai propri coachee.

Qui sotto te ne aggiungo uno che è forse il più importante 🥰

Conosco Lucia da moltissimi anni. Insieme abbiamo visto le nostre vite evolvere e cambiare, ma una cosa è sempre rimasta identica: una stima reciproca profonda e la consapevolezza che il vero valore del lavoro che facciamo sta nell’impatto che può avere per le persone che può aiutare a crescere.

Ho visto Lucia battersi con coraggio per la salvaguardia delle proprie idee e se c’è una persona che prenderei a modello come donne e come coach, sarebbe LEI.

Queste siamo noi nel 2013 in Thailandia

DiventareCoach

Il nuovo accademico di LUCE® sta per iniziare e, se dentro di te senti questa chiamata, puoi prenotare ancora per qualche giorno LA TUA sessione di orientamento gratuita con una talent coach della scuola, della durata di 30 minuti.

Questo breve colloquio ti aiuterà a capire se LUCE® è il percorso giusto per te e le tue esigenze.

Registrati per i dettagli, cliccando qui e inserisci il codice LUCECILIA per usufruire della tariffa convenzionata, nel caso decidessi di proseguire il tuo percorso e diventare coach.


3 domande di self coaching che ti possono aiutare di fronte a un momento di difficoltà.

La prima domanda è: che cosa voglio veramente?

Spesso crediamo di volere delle cose ma, in realtà non sono sogni della nostra anima, quanto piuttosto obiettivi della società. Magari crediamo che per essere imprenditrice dobbiamo essere in una certa maniera, mostrarci in un certo modo o avere certi obiettivi quando in realtà la nostra definizione di successo è molto diversa.

Cosa voglio veramente, che cosa voglio per il mio lavoro, per la mia vita, per la mia relazione, per la mia salute…

Ma non fermarti a “che cosa voglio”, chiediti anche “perché voglio questo” quindi prova a scavare in profondità, capire veramente cosa desideriamo e ascoltare come ci sentiamo quando diamo una certa risposta, se risuona nel nostro cuore o meno.

La seconda domanda da farsi è: di che cosa ho bisogno in questo momento?

Quando ci sentiamo bloccate ad esempio, fermiamoci un secondo, facciamo un respiro e chiediamoci: ho davvero bisogno di fiondarmi sul cibo, ad esempio, o magari ho solo bisogno di un abbraccio, di una passeggiata o un momento di stacco totale dal lavoro?

La terza domanda, utile quando siamo davanti a una decisione, quando siamo a un bivio lavorativo, sentimentale, personale è: se non avessi paura che cosa farei?

Il che è una potentissima chiusura del cerchio, perché una volta che ci siamo risposte a questa domanda sarà utile tornare a chiederci: che cosa voglio veramente? Per capire se davvero risuona nel profondo.

Queste domande sono una sorta di navigatore satellitare per la nostra vita. Nella corsa contro il tempo che viviamo ogni giorno, fermarci qualche secondo per farci queste domande, per portare l’attenzione dentro di noi, è veramente un riorientamento.

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Il nuovo anno accademico di LUCE® sta per iniziare e, se dentro di te senti questa chiamata, puoi prenotare ancora per qualche giorno LA TUA sessione di orientamento gratuita con una talent coach della scuola, della durata di 30 minuti.

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Mi raccomando: ricorda di comunicare che arrivi dalla Newsletter di Cecilia Sardeo, e aggiungi il codice LUCECILIA per assicurarti la tariffa convenzionata se dovessi scegliere di cogliere al balzo questa opportunità.

In bocca al lupo,
Ceci xx

PS: La puntata di ImpactGirlPodcast ti aspetta qui!

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