Big Tech e la Tassazione Digitale: Una Question di Priorità Internazionale
Le grandi aziende tecnologiche, conosciute come Big Tech o Gafam (Google, Apple, Meta, Amazon e Microsoft), hanno raggiunto introiti che superano il PIL di interi Stati come la Svezia o Israele. Tuttavia, pagano poche tasse e spesso si avvalgono di paradisi fiscali per ridurre ulteriormente il carico fiscale. Questa situazione ha portato il tema della tassazione digitale all’attenzione internazionale, passando dai malleabili G20 e Ocse alle Nazioni Unite.
Il dibattito sulla tassazione digitale è diventato sempre più rilevante dopo che l’OCSE ha annunciato una roadmap per affrontare le sfide fiscali legate all’economia digitale. L’Unione Europea, già nel 2018, aveva cercato di ridurre l’asimmetria fiscale tra le aziende digitali, che pagavano in media il 9,5% di tasse, e il business tradizionale, soggetto a una tassazione del 23,2%. L’accordo sul Patto del Futuro, concluso alle Nazioni Unite, ha sottolineato l’importanza di affrontare la questione della tassazione digitale.
La necessità di tassare le Big Tech è emersa in modo prioritario durante la pandemia di COVID-19, quando le multinazionali tecnologiche hanno registrato profitti record mentre molti Stati lottavano con le conseguenze economiche della crisi. La natura transfrontaliera del business digitale ha spinto i governi nazionali e le entità sovranazionali a discutere nuove politiche fiscali per adattarsi all’era digitale.
Nel 2021, i paesi del G7 hanno trovato un accordo unanime per imporre una tassa globale del 15% a tutte le multinazionali, comprese quelle digitali. Tuttavia, nonostante l’accordo sia stato considerato una riforma significativa, c’è il rischio che il 15% diventi la soglia massima a causa della pressione competitiva.
Le Sfide della Tassazione delle Big Tech
Le nuove dinamiche dell’economia digitale hanno evidenziato lacune cognitive, legislative e amministrative nel processo di tassazione delle Big Tech. Queste aziende, come il gruppo GAFAM, hanno ridefinito le relazioni umane e l’operatività aziendale durante la pandemia, generando profitti che spesso superano il PIL di interi paesi.
Ad esempio, Amazon nel 2020 ha accumulato ricavi per 260 miliardi di dollari, posizionandosi come la quarantaduesima economia mondiale. Considerando l’oligopolio GAFAM nel suo insieme, si stima che nel 2020 avrebbero costituito la diciottesima economia mondiale, superando nazioni come Polonia, Svezia, Irlanda e Israele.
Conclusione
La questione della tassazione delle Big Tech è diventata una priorità internazionale, con i paesi del G7 e del G20 che cercano di trovare un accordo sulla tassa globale. Tuttavia, le sfide legate alla tassazione delle multinazionali digitali richiedono un approccio olistico e coordinato a livello internazionale. È fondamentale affrontare queste sfide per garantire equità fiscale e sostenibilità economica nel contesto dell’economia digitale in rapida evoluzione.