Mamma al lavoro: la mia esperienza
L’idea di diventare mamma (in particolare una mamma al lavoro) mi ha sempre fatto una gran paura per vari motivi. Non tanto per il parto che – essendo alla mia prima esperienza – non mi ha nemmeno sfiorato fino a poche ore prima del lieto evento.
… mi riferisco invece a paure ancora più paralizzanti (almeno per me), che ho per forza dovuto superare gradualmente prima di decidermi a fare il grande passo.
- La paura di perdere il controllo sul mio corpo
- La paura di dover mettere uno stop alla mia crescita professionale
- La paura di non riuscire a coniugare bimba, casa e lavoro
La paura di perdere il controllo del mio corpo
L’insicurezza è donna, dicono! E io questa aspettativa l’ho abbracciata in pieno, durante tutti gli anni dell’adolescenza e oltre.
Il mio corpo è stato senza dubbio uno dei primi territori che l’insicurezza è riuscita a dominare.
Tutto è cominciato quando ho cominciato a paragonarlo a quello di altre donne, si trattasse delle mie compagne di scuola o di immagini patinate sulle riviste di bellezza per teenagers, provando un bizzarro piacere nel trovare difetti continui che sembravano delineare sempre più solida un’unica certezza: il mio corpo non va bene!
Non sono mai stata un tipo atletico per natura, né particolarmente incline al movimento…e quando dico mai, non esagero! La mia mamma mi prende ancora in giro, perché a differenza di mia sorella che già a pochi mesi gattonava alla porta ogni volta che sentiva suonare il campanello, io mi limitavo a sporgere la testa senza muovermi di un passo.
Con l’arrivo dell’età dello sviluppo (quella in cui sembriamo tutte perdere la ragione), il corpo era già diventato un’ossessione, e così il mio rapporto con il cibo. Seduta sulla tavoletta del bagno prima di andare a dormire, ricordo ancora come osservassi scrupolosamente la dimensione delle mie cosce e quella del rotolino che si appoggiava morbido sugli addominali ben nascosti, pensando a quanto sarebbe stato bello se ogni volta che facevo la pipì potessi ritrovarmi magicamente più magra. ????♀️
Il mio peso e la mia figura divennero presto la prima cosa cui pensavo al mattino, e l’ultima cui pensavo la sera. E il mio rapporto con il cibo divenne molto, molto pericoloso …senza che nemmeno me ne accorgessi.
Il mio turbolento rapporto con la bilancia si è riappacificato piano piano negli anni, ma l’insicurezza di fondo è sempre rimasta portandomi addirittura a rinviare a più tardi l’ipotesi di una maternità.
▶️ Guarda o ascolta la puntata per scoprire cosa è successo alla nostra relazione (quella tra me e il mio corpo) durante e dopo la gravidanza.
La paura di dover mettere uno STOP alla mia crescita professionale
Un’altra paura che mi ha bloccato per… direi qualche anno… è stata quella che una volta che fossi diventata mamma, tutto si sarebbe fermato: molte opportunità sarebbero andate in fumo, io non sarei più riuscita a fare tutte le cose che avrei voluto e avrei cominciato a sguazzare fra rimpianti e sensi di colpa.
Se da un lato quando lavori come dipendente devi affrontare spiacevoli situazioni di mobbing per la maternità, corroborati di vessazioni, ordinarie ingiustizie, discriminazioni subdole e banali…d’altro canto chi gestisce una propria azienda si ritrova di fronte alla grande incognita di cosa succederà quando il proprio tempo sarà brutalmente dimezzato.
Fortunatamente mi è tornata utile un’arma segreta che avevo affilato da tempo.
▶️ Guarda o ascolta la puntata per scoprire di cosa parlo (sì, puoi usarla anche tu)
Mamma al lavoro: la paura di non essere all’altezza…
… e di non riuscire a coniugare bimba, casa e lavoro è stata un’altra pressante paura. Naturalmente le previsioni non richieste da parte di persone che già prevedevano l’inevitabile e sicuro arenarsi di molti miei progetti per ”cause di forza maggiore” , non sono state di grande aiuto.
Non mi sfiorava nemmeno lontanamente che il digitale mi avrebbe salvato e che l’avrebbe fatto grazie a 3 assetti in particolare.
▶️ Guarda o ascolta la puntata per scoprirli subito
Nota mentale per un’eventuale prossima volta: invitare chi parla convinta che la propria esperienza sia verità assoluta, fuori dalla porta. ????
Il timore di non riuscire a coniugare tutto c’era comunque, perché parliamoci chiaro: digitale o no, le cose da fare sono sempre tante, c’è un team da coordinare, e decisioni da prendere, senza contare che la nascita di Sofia ha coinciso proprio con il culmine di una transizione importantissima nella mia carriera di imprenditrice digitale.
E poi il Covid ha significato zero aiuti esterni per pulire casa o per la bimba… insomma un bel casino.
Sono state almeno 3 le cose che mi hanno permesso di unire i 2 mondi, con la massima armonia.
Di questo e di come ho superato le normali paure che ogni neo mamma al lavoro deve superare, parlo in questa nuova puntata di ImpactGirl, un po’ fuori dai generis. In particolare ti racconto:
- 1:25 – Come ho fatto pace col mio corpo durante e dopo la gravidanza;
- 5:13 – L’arma segreta che ha permesso al mio lavoro di continuare anche senza che io lavorassi (indizio: la usi già ogni giorno);
- 9:03 – 3 assetti digitali che hanno permesso della mia attività di continuare a crescere in automatico anche quando mi sono fermata;
- 12:01 – Le 3 ”cose” che mi hanno permesso di unire bimba e lavoro con la massima armonia.